Bonus impianto allarme 2023: come godere della detrazione per l’acquisto di un antifurto e l’installazione di un impianto allarme nella propria abitazione

Bonus impianto allarme 2023: come godere della detrazione per l’acquisto di un antifurto e l’installazione di un impianto allarme nella propria abitazione

L’acquisto di un antifurto nelle nostre abitazioni è divenuto indispensabile per proteggere la nostra abitazione, villetta od appartamento che sia, in quanto l’installazione di un impianto allarme può migliorare la protezione e le condizioni di sicurezza sia nostre che della nostra famiglia.

Beneficiari. Spese incluse. Aliquota. Periodo. Modalità di pagamento

L’acquisto di un antifurto nelle nostre abitazioni è divenuto indispensabile per proteggere la nostra abitazione, villetta od appartamento che sia, in quanto l’installazione di un impianto allarme può migliorare la protezione e le condizioni di sicurezza sia nostre che della nostra famiglia. Questa importante spesa può essere ammortizzata, in termini economici, utilizzando al meglio l’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione al momento della dichiarazione dei redditi.
Il bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie è stato prorogato dal Governo Italiano anche per il 2023 e la conferma al momento è certa anche per il 2024, mentre per il 2025 è previsto il ritorno all’aliquota del 36% come avveniva nei primi anni di introduzione del beneficio fiscale.

Bonus impianto allarme 2023: beneficiari

Il bonus ristrutturazioni 2023 può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. Nello specifico, possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alla detrazione:

  • Proprietario o il nudo proprietario
  • Titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
    inquilino o il comodatario
  • Soci di cooperative divise e indivise
  • I soci delle società semplici
  • Gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, hanno diritto alla detrazione:

  • Il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge,
    i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile
  • Il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
  • Il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un
    contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

In questi ultimi tre casi, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile. La condizione di convivente o comodatario deve sussistere al momento dell’invio della comunicazione d’inizio lavori.

Bonus impianto allarme 2023: spese incluse

Sono previste dal Bonus le spese di installazione di impianti per il miglioramento del grado di sicurezza delle abitazioni, consentendo al cittadino di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute riguardanti:

  • Impianti di videosorveglianza
  • Impianti di antifurto
  • Vetri antisfondamento
  • Porte blindate
  • Tapparelle motorizzate e meccaniche
  • Installazione o sostituzione di catenacci, serrature e spioncini
  • Installazione o sostituzione di cancelli, cancellate e protezioni murarie

Il requisito è che si tratta di spese relative ad “interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terzi”. Sono pertanto inclusi i costi sostenuti per:

  • Acquisto degli impianti
  • Progettazione e installazione di un antifurto in casa o ufficio, spese professionali
  • Sopralluoghi e perizie da parte di esperti nel settore sicurezza.

Bonus impianto allarme 2023: aliquota

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione IRPEF del 50% del costo sostenuto fino ad un massimo di € 96.000 di importo totale, comprendendo tutte le spese sostenute nell’ambito del progetto di ristrutturazione di una casa, villa od appartamento. In pratica si può detrarre in dichiarazione fino ad un massimo di € 48.000 (50% di 96.000) e la detrazione viene effettuata in 10 rate annuali di pari importo.
Ad esempio, se la spesa per l’acquisto ed installazione di un impianto è pari a € 5.000 nel 2023, il massimo della detrazione ammessa sarà il 50% della spesa, dunque € 2.500 e pertanto la quota detraibile in dichiarazione dei redditi sarà fissata in rate di € 250 per 10 anni consecutivi, a partire dalla dichiarazione dei redditi che verrà compilata nel 2024.

Bonus impianto allarme 2023: periodo

La detrazione è relativa ad interventi effettuati nell’anno solare 2023, dunque dal 1° gennaio fino al 31 dicembre compresi.

Bonus impianto allarme 2023: modalità di pagamento

I pagamenti devono essere obbligatoriamente effettuati in modo che rimangano tracciati, ovvero mediante
un bonifico parlante, postale o bancario, sul quale risultano:

  • causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • numero, data ed importo delle fatture
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

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